domenica 25 aprile 2010

La piazza del gusto Cantiano 8/9 maggio 2010


La tradizione gastronomica a Cantiano è ovviamente legata ai prodotti del bosco e della natura.
Appartengono a Cantiano alcuni prodotti tipici come la visciola conosciuta come Amarena di Cantiano, la trota che con il marchio Trota del Duca segue un percorso di selezione e di allevamento mirato, il Cavallo del catria, razza storica che qui nasce e si sviluppa libera nei pascoli del Catria, il Pane di Chiaserna che per iniziativa dell'Amministrazione Comunale è entrato nel circuito dei 21 Comuni italiani caratterizzati dalla particolare qualità del pane proidotto. La conduzione familiare dei ristoranti vi garantisce la genuinità dei prodotti sulla tavola, che facilmente provengono dall'orto di casa o arrivano in cucina grazie alle alzate mattutine, cane cestino e bastone, di fidati ricercatori di paese.

Distinti Salumi Cagli (PU) dal 30/04 al 2/05 2010


Il settore agroalimentare italiano è un patrimonio di eccellenze del nostro Paese su cui occorre investire e l'evento di Cagli costituisce la giusta vetrina per valorizzarlo e per dare al consumatore la consapevolezza di quello che mangia e da dove viene". Con queste dichiarazioni il presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, Angelo Alessandri che sarà a Cagli il 30 aprile, ha aperto la conferenza stampa della VI edizione di Distinti Salumi, nella sede romana dell'Associazione della Stampa estera in Italia. Distinti Salumi, la Rassegna Nazionale del Salume, firmata Slow Food tornerà il 30 aprile e 1, 2 ispettare la scaletta delle edizioni passate sarà inoltre denso di iniziative collaterali per esaltare lo straordinario mondo dei salumi: un patrimonio fondamentale della gastronomia italiana ed europea. Un cartellone eventi ed incontri presentato in un contesto prestigioso, come quello offerto dalla sede della stampa estera alla presenza della stampa nazionale ed internazionale (tra questi ultimi i corrispondenti delle testate americane ed europee) per dimostrare ancora una volta l'attenzione che il giornalismo di settore dedica ad una realtà sempre più attenta ai prodotti e alle materie prime regionali di qualità. Distinti Salumi si rifà nelle tre giornate della rassegna ad un vero laboratorio del Gusto, mentre apre i suoi antichi palazzi nobiliari, e li trasforma in sale di degustazione, percorsi didattici, educazioni sensoriali, esperienze tattili, visive ed olfattive e interattive insieme a momenti di grande passione nell'assaggio della migliore norcineria made in Italy e internazionale. La grande novità internazionale dell'edizione 2010 - ha presentato il vicesindaco Alberto Mazzacchera, nonché assessore al Turismo- sarà il ritorno del giornalista "gastronomade" Vittorio Castellani [Chef Kumalè], massimo esperto di world food in Italia, che guiderà il pubblico con le sue Officine Gastronomiche e Talk Food alla scoperta di salumi, insaccati e piatti di varie parti del mondo, spaziando dal Brasile alla Romania e molti altri Paesi"."Sarà un grande appuntamento - ha continuato Mazzacchera in conferenza stampa" un momento di piacere da vivere insieme con la città con i suoi operatori, produttori e esercenti, grazie ad un evento che si sviluppa intorno al ricco programma di appuntamenti che la rassegna propone ai suoi visitatori e che invita a scoprire". Tra le mete di saperi e sapori in programma i Cortili del Sale dove degustare una sintesi di salumi italiani ed europei, ospiti per l'occasione negli antichi palazzi nobiliari. Salumi Italiani, Europei e Particolari dedicati alle grandi realtà norcine territoriali, italiane ed internazionali. La Piazza del Sale, il Mercato nazionale di produttori artigiani e di piccole realtà commerciali accuratamente selezionate da Slow Food su tutto il territorio nazionale ed europeo, si sposterà nella piazza del Teatro comunale. Il Chiostro della Chiesa di San Francesco, la più antica chiesa delle Marche, ospiterà il Centro dell'Assaggio ovvero la Piazza in Festa da vivere seguendo il profumo di antiche ricette di artigiani del gusto. Protagonista assoluta la salumeria cotta: maialino allo spiedo e insaccati d'autore preparati con sapienza e cucinati all'aperto allo spiedo e alla griglia. Tornano anche quest'anno i Laboratori del Gusto, gli appuntamenti più seguiti dal popolo slow: tra le particolarità i salumi nelle religioni, l'incontro con l'autore e quello sull'aroma del fumo, Novità di grande rilievo è lo spazio in Mostra dedicato alle Erbe aromatiche e il loro ruolo e intervento in cucina guidati dal trattato di tutte le piante commestibili, spontanee e coltivate del grande naturalista rinascimentale Costanzo Felici di Piobbico. Altri ospiti d'eccezione saranno i Cuochi di Marca, l'associazione dei migliori cuochi delle Marche, soggetti principali di una scena culinaria antica e ricca di tradizioni, come quella marchigiana. L'esperienza e le capacità degli chef proporranno cene d'autore capaci di esaltare le ricchezze del territorio e di valorizzare ulteriormente il patrimoni di questa terra. La rassegna sarà inoltre arricchita da percorsi espositivi legati all'arte e alla cultura tra mostre fotografiche e incontri letterari uniti a momenti di musica e festa con Fano Jazz Network, che riunisce le più importanti esperienze nel campo della proposta jazzistica regionale. Distinti Salumi è organizzata e promossa dal Camune di Cagli, Assessorato al Turismo e da Slow Food Italia con il patrocinio del Parlamento europeo, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali insieme a quello della Regione Marche e di altri enti pubblici, che mirano a fare della città di Cagli il centro dell'offerta nazionale dei salumi di qualità.

domenica 18 aprile 2010

lunedì 5 aprile 2010

Le Marche da bere


VITIGNI
BIANCHELLO DEL METAURO - Vino della provincia di Pesaro-Urbino porta con se la leggenda a cui si fa risalire addirittura la responsabilità della sconfitta di Asdrubale nella famosa Battaglia del Metauro dove nel 207 a.c. l'esercito cartaginese guidato da Asdrubale venne sorpreso e battuto dalle legioni romane di Gaio Claudio Nerone. Il condottiero cartaginese perse la testa due volte: la prima quando non riuscì ad organizzare le schiere in modo da resistere all'assalto romano, la seconda quando venne decapitato e il suo cranio catapultato, a titolo di truce ammonimento, nell'accampamento del fratello Annibale. Nella vallata del Metauro da epoche remote si è imposto e diffuso un vitigno denominato Bianchello o biancame. L'ubicazione dei terreni è in maggior parte in media collina, discendente verso il fiume e la coltura della vite si estende nei terreni della zona più idonei alla migliore produzione. Il Bianchello è un vitigno molto vigoroso e abbastanza produttivo, il cui grappolo è spargolo e piuttosto grande con acini medi verdi e giallo-dorati e giunge a maturazione alla metà dei settembre.
SANGIOVESE - Il professor Molon, in uno dei suoi scritti ampelografici, afferma che il Sangiovese, per le sue pregevoli caratteristiche, si è diffuso anche in altre regioni, particolarmente nelle Marche, trovando condizioni propizie di adattamento. Dubbi sorgono quando si va alla ricerca della più remota origine dell'introduzione che può essere avvenuta o per le malagevoli Bocca Trabaria e Bocca Serriola o attraverso la più facile via costiera della Romagna. La zona di maggior produzione del vitigno è quello delle colline intorno al fiume Foglia fino ad arrivare sopra Urbino da una parte e scendere verso Fossombrone richiudendo l'anello con Monbaroccio, Montelabbate fino ad arrivare alle colline di Pesaro. Il suo grappolo è di grandezza medio-grossa, compatto, cilindrico o piramidale con una o due ali.
VERNACCIA ROSSA DI PERGOLA - Portata in zona dagli Eugubini ma di provenienza Elbana, la Vernaccia Rossa (mutazione gemmaria dell'aleatico) da secoli viene coltivata a Pergola, anche se le produzioni si sono man mano diradate nel corso degli anni. Il recupero di questa varietà si deve molto alla caparbietà dell'avvocato Fulvi di Pergola, che per primo nella zona di Sant'Onofrio mise a dimora dei vigneti di Vernaccia Rossa di Pergola.
PINOT NERO DI PESARO - Il Pinot Nero venne importato nel pesarese con la dominazione napoleonica, nei primi dell'ottocento. L'amministrazione francese ne introdusse la coltivazione in un buon numero di terreni espropriati alla Chiesa ed accorpati sotto una vera e propria azienda di stato. Verso la fine del secolo, con l'acquisto da parte di Luigi Mancini di un terreno appartenuto ai Cavalieri dell'Ordine di Malta, il nobile vitigno d'oltralpe arriva in Fattoria Mancini. Da allora per cinque generazioni ne è stata scrupolosamente custodita la varietà originaria. E' sulle colline silicio calcaree di Roncaglia e di Focara, all'interno del Parco Naturale del Monte San Bartolo, che si sono trovate le condizioni ideali per la coltivazione di questa delicata varietà di uva.
ALBANELLA - Il vitigno, diffuso su gran parte del territorio pesarese, si trova menzionato col suo nome anche in un documento dei primi dell'ottocento riguardante le varietà allora presenti sul terirorio. Il documento è oggi custodito alla Biblioteca Oliveriana di Pesaro. Si tratta di un vitigno dotato di grande vigore. Quando ben condotto in vigna, può offrire un vino di buona struttura dalle caratteristiche estremamente personali, dal profumo e dai sapori di grande freschezza e sensibilmente agrumati.
VISNER - Il vino aromatizzato è ottenuto essenzialmente da uve Montepulciano e Sangiovese che vengono fatte rifermentare con le visciole selvatiche e lo zucchero. Viene prodotto a fine giugno ed inizio luglio, nel periodo della maturazione delle visciole che provengono in gran parte dai viscioleti del signor Tonelli che possiede oltre 400 piante e in parte dalla zona di Cantiano, Cagli.
VIN SANTO DI SANT'ANGELO E COLLI DEL MONTEFELTRO - Le migliori uve di Turbiano vengono fatte appassire nei solai delle case e molto spesso proprio negli ambianti di cucina con il camino sempre acceso, dove i fumi vanno ad investire i grappoli. Da qui la non voluta ma riconosciuta particolarità dell'affumicatura e della tostaura di questo vino, che lo differenzia da tutti gli altri e gli regala quei sentori speziati e caldi che lo caratterizzano. Il Vin Santo deve essere lasciato maturare per ben tre anni e le sensazioni che può regalare sono innumerevoli, un colore ambrato intenso e luminoso, magnifico il bouquet che regala un'esplosione di frutta matura e in alcuni casi appassita con profondi ricordi di miele, albicocca secca, caffè e caramello. Il Vin Santo di Sant'Angelo può essere un vino da meditazione ed ha il pregio di poter essere degustato in occasioni diverse, dalla pasticceria secca allo splendido formaggio di fossa.
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI - Il vino Verdicchio, grazie alla sua particolare struttura e inconfondibile tipicità, determinata dal gradevolissimo sapore amarognolo, è considerato tra i più idonei per gli abbinamenti. Possiede infatti un estratto secco (è privo di acqua, alcool e altri componenti volatili) molto elevato per un vino bianco, paragonabile se non superiore a quello di un vino rosso. Questa notevole struttura e il retrogusto, più o meno intenso e piacevolmente amaro, permettono al Verdicchio di abbinarsi bene con un gran numero di preparazione sia della cucina tradizionale che moderna. A ogni Castello della Vallesina e dell'area di Matelica corrisponde inoltre un certo tipo di Verdicchio, con sfumature nei profumi e negli aromi.
ESINO - Nel settembre 1995 è stata approvata la denominazione di origine controllata Esino, che comprende l'intero territorio della provincia di Ancona più quello di Macerata. Troviamo l'Esino bianco e rosso. Quello bianco anche nella tipologia frizzante, si ottiene per metà con uve Verdicchio e per metà con altre uve bianche. L'Esino rosso, anche nella tipologia Novello, si ottiene utilizzando il 60% di uve Montepulciano e Sangiovese e il 40% di altre uve rosse.
LACRIMA DI MORRO D'ALBA - Unico dell'affascinante centro di Morro d'Alba in provincia di Ancona e di pochi comuni limitrofi dove trova l'habitat ideale il vitigno autoctono della Lacrima. Questo vino rischiava di sparire a causa di una dissennata politica degli espianti, l'hanno salvato dei lumgimiranti intenditori ottenendogli la DOC ed oggi la sua limitata produzione è ricercatissima. Secondo la leggenda, nel XII secolo, Federico Barbarossa volle soggiornare a Morro mentre tendeva l'assedio ad Ancona, proprio per la presenza del prelibato prodotto. Il suo sapore è asciutto e sapido, morbido e con elementi vinosi e fruttati. Conquista poi il colore rosso rubino ed il suo profumo intenso, fruttato e floreale.
ROSSO CONERO - Di origini antichissime, questo vino nasce dalle vigne site alle pendici del Monte Conero: Si trovano riferimenti inerenti questo vino già nella "Naturalis Historia" di Plinio il Vecchio e nelle cronache di quei monasteri bebedettini dove veniva prodotto questo superbo rosso. Prodotto principalmente nei comuni di Ancona, Camerano, Numana, Offagna è stato eletto dagli esperti Miglio Vino Rosso del Mondo per il 1998. Si presenta pieno di fascino in virtù del suo colore rosso rubino, intenso, limpido e brillante con sfumature violacee.
VERNACCIA DI SERRAPETRONA - Vino raro quanto apprezzato, i più noti gastronomi hanno celebrato più volte negli anni le virtù di questo vino spumante che nasce dai vitigni autoctoni che decorano il paesaggio della ristretta zona tra Serrapetrona, San Severino Marche e Belforte del Chienti nell'entroterra della provincia di Macerata. Vino spumante da consumarsi giovane, è ideale per fine pasto. Il suo colore va dal granato al rubino con un perlage sottile e persistente; il profumo aromatico e vinoso di frutta rosa matura, confettura e spezie; il gusto secco, sapido piacevolmente amarognolo.
ROSSO PICENO - Con un'area produttiva che da Senigallia si spinge lungo la fascia collinare e costiera sino alla provincia di Macerata e di lì a quella di Ascoli Piceno è il vino più diffuso della regione. Il "Nettare di Bacco" prodotto nella zona collianre tra il capoluogo ascolano e San Benedetto del Tronto si fregia della denominazione di Rosso Piceno Superiore. I somelier consigliano di provarlo giovane o moderatamente invecchiato. Dall'aspetto rosso rubino con sfumature violacee e dal profumo gradevole e vinoso che tende al frutto-floreale, il Rosso Piceno è sapido, armonico, asciutto.
FALERIO - Vino delle terre del piceno sin dai tempi remotissimi, il Falerio vanta l'equilibrio quale primo motivo di eccellenza. Prodotto nella provincia di Ascoli se ne trova menzione nella legge Giulia del 92 a.c., mentre proprio tra le antiche Asculum e Firmum sorgeva Falerius Picenus: fiorente città già nota per le ottime uve che si producevano nelle sue campagne.Nettare da bersi giovane, è di colore paglierino tenue, il suo profumo è delicato.
MISTRA' - Da Misithra (città bizantina) o da mischia (poichè viene mescolato con acqua) è diffuso nell'ascolano e nel maceratese. E' preferito puro per gli aromi o come correzione al caffè.
ANISETTA - Più dolce del Mistrà è classica di Ascoli Piceno e veniva servita al Caffè Meletti nella famosa Piazza del Popolo. Si può bere al mattino ed è ottima nel dessert; allungata in acqua è dissetante e agevola la digestione. Alcuni la bevono con la mosca: 3 o 4 chicchi di caffè annegati nel liquore.
VIN COTTO - Dalla tradizione contadina diffusa nel sud della regione, nasce dalla bollitura del succo d'uva che dà un prodotto più stabile, più dolce, più forte. Sempre presente nelle cantine contadine veniva spillato solo nelle grandi occasioni, era tipico dei pasti di imperatori, papi e re.

Visitare le Marche


Un viaggio nelle Marche è sicuramente un modo per scoprire una regione davvero sorprendente, capace di stupire ed affascinare, in grado di comunicare profonde emozioni e dove dialetti, tradizioni, paesaggi variegati, arte artigianato ed enogastronomia si contagiano e si rimescolano man mano che ci si inoltra tra le tante valli parallele ed i fiumi che si snodano tra di esse.

Le Marche rappresentano un condensato dell’Italia dove, in pochi chilometri di territorio, si scende dalla montagna aspra e severa (numerose sono i rilievi montuosi che superano i 2000 metri) alla costa, talvolta dolce e sabbiosa e talaltra selvaggia e scogliosa, passando attraverso un entroterra caratterizzato da dolci colline punteggiate da viti, olivi e girasoli e da piccoli antichi borghi con le loro imponenti rocche, le chiese, i musei ricchi di storia, gli sfavillanti teatri storici e tutta la ricchezza culturale che appartiene ad ognuno di essi.

Tutto questo è disseminato in un ambiente ancora integro che, come uno scrigno prezioso, conserva tesori naturali sorprendenti e custodisce gelosamente i segreti degli antichi mestieri e della tradizione eno-gastronomica che perfettamente concilia gli aromi del pesce dell’Adriatico con le specialità dell’entroterra, sapientemente abbinati ai tredici vini DOC prodotti in queste terre.

giovedì 1 aprile 2010