sabato 27 marzo 2010
Scopri il Conero Primavera 2010: calendario escursioni ad aprile e maggio
La Forestalp, società cooperativa che da oltre quindici anni gestisce il centro visite del Parco del Conero, presenta il calendario delle escursioni nei mesi di aprile e maggio: una offerta varia, sia per bambini che per adulti, sia a piedi che in bici. Percorsi di interesse naturalistico ma anche archeologico, ornitologico, architettonico. Si parte con "Piccoli detective della natura",percorso alla scoperta delle piante e degli animali del bosco per bambini dai 6 ai 9 anni (venerdì 2 aprile). Poi la baia di Portonovoe la visita alla incantevole chiesetta romanica di Santa Maria (sabato 3 e sabato 24 aprile), alla scoperta di uno dei gioielli dell'architettura romanica marchigiana, incastonata tra la macchia mediterranea e il mare.L'Anello dei boschiè un itinerario a piedi alla scoperta delle bellezze del Parco, dalla vegetazione ai punti panoramici più rinomati: Pian Grande e Belvedere Nord, dai quali si ammirano la costa Nord e Portonovo, e Pian di Raggetti, straordinario punto da cui ammirare la campagna marchigiana e l'entroterra. (4 aprile, 2 maggio). Conero dei Misteriè un affascinante ed insolito itinerario alla scoperta dei punti di interesse archeologico del parco: incisioni rupestri e grotte romane (5 aprile) Il Nordic Walking, tecnica di camminata con i bastoncini, adatta a partecipanti di tutte le età, noleggiabili a richiesta, presentata in un corso articolato in vari livelli, con rilascio finale dell'attestato di frequenza (11 aprile, 8,9,23 maggio).
Grande Anello e Anello Nord -Birdwatching, itinerario ad anello dalla frazione Poggio allo scoglio del Trave, alla scoperta di panorami inconsueti e del volo dei rapaci in migrazione, e possibilità di censimento degli stessi con l'ornitologo Marco Borioni (25 aprile, 1 e 22 maggio)Senza dimenticare le escursioni in bici: Mountain Bike al Parco del Coneroè un bellissimo itinerario attraverso il paesaggio agricolo delle campagne del Parco, tra boschi e vigneti, lungo il tracciato della Rampiconero. Per i partecipanti sprovvisti di bici, c'è possibilità di noleggio. (11 aprile)
domenica 21 marzo 2010
Le colazioni del carbonaio Borgo Pace, Pesaro fino al 15 aprile 2010
Da metà marzo a metà aprile, in occasione delle festività pasquali, rivive nelle tipiche osterie del piccolo comune di Borgo Pace, in provincia di Pesaro e Urbino, la tradizione eno-gastronomica della colazione del carbonaio. Il breakfast del mattino in questo angolo delle Marche ai confini con la Toscana, era molto più ricco e sostanzioso, sia in quantità che qualità di alimenti. Le tradizionali “colazioni” del carbonaio, servite nelle osterie, venivano fatte con piatti tipici locali, legati alla stagionalità e all’antica tradizione culinaria contadina. Dalle 7 del mattino si servono una serie di piatti tipici locali: dalla trippa ai fagioli con le codiche, dalle testine d’agnello al coniglio, dalla carne ai ferri all’agnello ai carciofi, accompagnato da verdure, pani e fiumi di vino rosso e bianco. Il piatto principe resta però la “coratella” d’agnello, molto richiesta e gustosa. Legata alla stagionalità è subentrata da qualche anno anche un piatto davvero forte, che vede come ingrediente principe il fungo primaverile del posto chiamato prugnolo o spignolo. Si tratta di una pizza bianca, cotta rigorosamente al forno a legna, guarnita con il prelibato prodotto del sottobosco, considerato il tartufo bianco dei funghi. Altroché cornetto e cappuccino, oggi, come più di cento anni fa, nelle Osterie di Borgo Pace è possibile degustare, di prima mattina, questi prelibati piatti locali e scoprire le storie e l’antica tradizione lavorativa degli ultimi carbonai dell’Appennino. Questa robusta colazione è legata al lavoro degli uomini dal viso nero, cosi’ vengono qui chiamati i carbonai, che si alzavano molto presto al mattino o addirittura passavano l’intera notte a vegliare le carbonaie e alle 8 avevano bisogno di un sostanzioso e vero pranzo per proseguire il lavoro quotidiano. Per questi lavoratori era il primo vero pasto della giornata, incredibilmente servito di prima mattina, doveva essere ricco, robusto e corposo, perché doveva sfamarli dopo tante fatiche. “I clienti abituali erano grandi lavoratori, gente che alle 8 del mattino era a metà giornata lavorativa –racconta Giuliano Litti, oste di Borgo Pace- oggi cerchiamo ti tenere in vita questa tradizione insolita, ma con fatica. Abbiamo dei clienti abituali, soprattutto gente in pensione. Finiti questi ultimi anche le “colazioni” potrebbero terminare. La speranza viene risposta come sempre sui giovani, che proprio in questo periodo di feste si avvicinano a questa tradizione frequentando il nostro locale per provare la ‘colazione del carbonaio’”.
lunedì 15 marzo 2010
Palio della rana Fermignano - domenica 11 aprile 2010
“Il Palio della Rana” è un vero e proprio torneo storico che si disputa per le vie della cittadina pesarese la domenica dopo Pasqua, detta “Domenica in Albis”. Le origini di questa singolare manifestazione sono da ricondursi al lontano 1607, data in cui Francesco Maria II della Rovere, 15° Conte di Montefeltro e Duca di Urbino, istituisce il primo “Consiglio Municipale” di Fermignano composto da 24 consiglieri dei quali 10 scelti nel “Castello” e gli altri nelle “Ville” circostanti. Di fatto il “Castello” di Fermignano, sin dalle sue origini era stato sempre alle dipendenze del municipio di Urbino. Tale vassallaggio doleva troppo ai suoi abitanti, i quali, cresciuti in popolazione sentivano sempre più il bisogno di governarsi da sé come altre città del Ducato. Così ripetute istante venivano presentate al serenissimo Duca che, finalmente, il 28 settembre 1607 decise di istituire il primo consiglio. Per celebrare l’evento la domenica dopo Pasqua l’intera popolazione si abbandonò spontaneamente a festeggiamenti consistenti in corse coi sacchi, rottura delle pignatte, l’albero della cuccagna e la corsa delle rane in carriola. A contendersi l’ambito trofeo del Palio sono le sette contrade: Cà L’Agostina, Calpino, La Pieve, La Torre, San Lazzaro, San Silvestro, Santa Barbara. A rappresentarle i rispettivi scariolanti contraddistinti dalle casacche raffiguranti lo stemma di ogni contrada e colori. Sulla gara vige un rigido e severo regolamento.Il percorso del Palio è di 170 metri, da percorrere in corsa libera con una carriola da spingere e con una imprevedibile rana a bordo. Partecipano alla gara quattro concorrenti per contrada.I vincitori delle sette batterie, più il sorteggiato tra i secondi arrivati, parteciperanno alle semifinali.I primi e i secondi arrivati delle semifinali daranno vita alla finalissima per l’aggiudicazione del Palio.
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